Profilo Professionale dello Psicomotricista

CHI E’

Lo psicomotricista è  l’operatore che svolge – in via autonoma o in collaborazione con altre figure dell’ambito educativo e socio-sanitario –  interventi di educazione, prevenzione e di aiuto psicomotorio, nel rispetto della globalità psicofisica dell’individuo, utilizzando  metodologie a mediazione corporea.

In particolare:

A.     favorisce lo sviluppo psicofisico della persona in età evolutiva e il mantenimento dell’equilibrio psicofisico della persona adulta e anziana;

B.     aiuta a superare i momenti di crisi evolutiva nelle diverse età, operando per prevenire l’instaurarsi di situazioni patologiche;

C.     interviene specificamente in situazioni di disagio psicofisico-psicosomatico operando per il riconoscimento e la mobilizzazione delle risorse della persona e del suo contesto.

 COME SI FORMA

Per svolgere adeguatamente questa funzioni lo psicomotricista necessita di:

A.    una formazione teorica ampia che si avvale delle conoscenze più aggiornate della disciplina, con gli apporti di scienze quali la medicina, la psicologia, la psicanalisi ed altre. Tale formazione è centrata su una visione globale della persona con particolare attenzione alle soggettive modalità evolutive nelle diverse età della vita e riconoscendo l’interdipendenza dal contesto sociale di appartenenza;

B.    una formazione personale approfondita, come percorso di esperienza la cui finalità è l’acquisizione delle capacità di ascolto: dalla percezione delle modificazioni somatiche relative al proprio coinvolgimento emozionale nella relazione con l’altro, alla capacità di decentrarsi verso l’altro, attraverso l’adattamento tonico-emozionale, per giungere alla lettura e alla comprensione del senso della sua espressività motoria;

C.   una formazione professionale specifica che vede al centro del lavoro l’intervento con la persona nella sua globalità e si realizza attraverso il tirocinio, momenti di elaborazione delle esperienze, supervisioni degli interventi effettuati

D.   una formazione continua inerente gli ambiti del lavoro psicomotorio

CHE COSA FA

  1. Lo psicomotricista, alla base del suo intervento, postula l’unità della persona, riconoscendo e favorendo l’interazione tra area motoria, cognitiva e affettiva. Aiuta la persona a conoscere e sviluppare le proprie capacità peculiari partendo dall’attenzione, dal rispetto e dall’accettazione del proprio sé corporeo, valorizzando il legame col proprio ambiente.
  2. Svolge attività di osservazione, valutazione e bilancio psicomotorio, anche nell’ambito di un lavoro di équipe.
  3. Elabora, anche in équipe multidisciplinare, la definizione del progetto di intervento, volto all’individuazione ed al superamento delle difficoltà e dei disagi della persona.
  4. Attua i progetti di intervento nei seguenti ambiti:
    1. Educativo-preventivo: gli interventi sono rivolti a favorire un armonico sviluppo psicomotorio, a prevenire disagi della relazione e degli apprendimenti nelle persone nelle diverse età della vita; gli effetti della educazione e prevenzione psicomotoria si estendono inoltre a favorire l’integrazione, l’accettazione e la valorizzazione delle differenze personali. Tali interventi possono essere attuati in diversi ambiti:

1              scolastico

2              sanitario: a) nell’area ostetrico-ginecologica con i corsi di preparazione al parto, nel sostegno alla genitorialità e alla relazione madre-bambino; b) nella neonatologia e pediatria con particolare riferimento ai neonati prematuri e  nell’ospedalizzazione prolungata

3              socio-sanitario: a) in situazioni di rischio sociale e altre condizioni di difficoltà personale; b) nella formazione e/o supervisione degli operatori della salute, educatori e operatori assistenziali come sensibilizzazione agli aspetti di coinvolgimento corporeo emotivo e prevenzione del burn-out

  1. Relazione di aiuto psicomotorio:

1              età evolutiva: gli interventi sono rivolti a soggetti che presentano ritardi e disagi psicomotori, disturbi della comunicazione e della relazione, disturbi dell’apprendimento;

2              età adulta: gli interventi sono rivolti inoltre a persone che presentano difficoltà connesse con l’alterazione delle funzioni psicomotorie e/o disturbi della comunicazione. Tali interventi possono essere svolti individualmente o in gruppo, nei servizi, nelle comunità terapeutiche e nei reparti ospedalieri (comunità psichiatriche, reparti di diagnosi e cura ecc.). Inoltre gli interventi di relazione di aiuto psicomotorio sono indicati per le persone, nelle varie età della vita, con difficoltà psicosomatiche. Attività psicomotorie e di rilassamento favoriscono le fasi di passaggio e di cambiamento fisiologici quali adolescenza, menopausa, vecchiaia e patologici quali eventi di malattia modificanti la qualità della vita (es. esiti di infarto, alzheimer ecc.)

  1. Sociale: gli interventi consistono di attività di aiuto indirizzate agli adulti (genitori, educatori, insegnanti, ecc.) allo scopo di favorire una profonda attenzione alla comunicazione non verbale ed alle modalità di approccio relazionale.

 COME LO FA

L’approccio psicomotorio ha come terreno specifico di intervento il rapporto tra il corpo e i processi psichici nella costruzione dell’identità attraverso la via corporea, nonché il rapporto tra corpo ed espressività, qualunque sia il livello di funzionamento motorio.

Utilizzando la conoscenza di questi rapporti e la capacità peculiare di lettura della comunicazione non verbale (movimento, tono, postura, gesto, sguardo, uso degli oggetti, dello spazio ecc.) lo psicomotricista interviene nella relazione con metodologie psicomotorie (attività percettive, cognitive, ludico-espressive, rilassamento, comunicazione non verbale ecc.) con l’obiettivo di favorire in primo luogo il processo d’integrazione tra i diversi piani espressivi e conoscitivi che stanno alla base di quel fenomeno complesso che è la costruzione dell’identità.

Questo obiettivo si realizza non in un percorso di insegnamento-apprendimento di abilità, quanto in contesti comunicativi, dove la rete di scambi rende possibile il riconoscimento dell’altro e lo stimolo delle sue risorse.

Lo psicomotricista ha fondamenti epistemologici, obiettivi e modalità operative peculiari che lo contraddistinguono come figura professionale specifica.

 

“Quanto più si parlerà colla pelle, veste del sentimento, tanto più s’acquisterà sapienza” Leonardo Da Vinci